Sono cresciuta in una famiglia italiana della media borghesia. Nella città in cui vivevo, ero la ragazza più nota per la mia disponibilità ad intrecciare relazioni e a partecipare alla vita pubblica. Questo mi ha permesso di accettare di buon grado le numerose richieste avanzate dalle istituzioni a presenziare e partecipare agli eventi pubblici della mia città in qualità di madrina.
Dopo aver frequentato con profitto l’Istituto Commerciale della Città di Bari ho chiesto, e insistito con i miei genitori, di poter studiare all’estero perché già allora desideravo diventare cittadina del mondo. La mia famiglia accettò non senza rimostranze e avanzando perplessità ma, avendo delle conoscenze nella Svizzera Francese scelsi un percorso di studio all’Ecole Internacional des Langues .
Terminato con grande successo il corso di studi in Svizzera, la stessa scuola mi suggerì di trasferirmi in Inghilterra, e precisamente a Londra, dove avrei avuto molte possibilità di intrecciarmi con quel melting pot di culture da cui sono sempre stata attratta. Ho quindi intrapreso studi di materie internazionali e frequento prima l’istituto per le relazioni pubbliche IPR (Public Relation Institute of London) e successivamente la SOAS – University of London.
Entrambe le esperienze accrescono in me il desiderio di continuare a svolgere lo sguardo per il mondo, un mondo che si apriva difronte ai miei occhi.
L’esperienza Londinese è stata fondamentale perché mi ha permesso, tramite un profondo e amichevole rapporto con una famiglia messicana, di poter continuare il mio viaggio per il globo trasferendomi a Città del Messico. La mia scelta si è rivolta così alla UNAM – Universidad Autonoma de Mexico dove opto per corsi di letteratura Hispano-Americana e Antropologia. L’esperienza messicana è probabilmente, dal punto di vista umano e culturale, la più straordinaria ed accrescitiva che si potesse cercare di avere nella propria vita. Indimenticabile.
E’ il 1976. Dopo questa interminabile corsa fatta di trasferimenti e una vita intensa di studio, lavoro, eventi, persone ed esperienze decido di tornare in Italia e di stabilirmi a Milano. In quel periodo era una città industriale all’inizio del suo sviluppo commerciale internazionale ed io avevo maturato un importante curriculum vitae fatto di studi linguistici, un importante spessore culturale e la fondamentale formazione nelle relazioni pubbliche.
In breve tempo ottengo presso un prestigioso Hotel di Milano il ruolo di Responsabile dell’Organizzazione di Eventi e Congressi. Sempre all’interno di questo periodo di grande successo personale e lavorativo, ho la possibilità di visitare l’India. Ne rimango immediatamente rapita. La sua cultura, i suoi odori e suoi luoghi magici mi hanno poi attratta per tutti gli anni a seguire permettendomi, infatti, di sviluppare moltissimi contatti.
Da lì a breve il destino stava per aprirmi una nuova vita. Mentre raggiungevo l’apice del successo nel mio lavoro a Milano, un’amicizia, risalente al tempo degli studi in Svizzera, si trasformava nell’incontro della mia vita. A seguito del mio matrimonio lascio Milano per trasferirmi a Zurigo.
La Svizzera e Zurigo erano all’avanguardia in tutti gli ambienti sociali, economici e artistici. Le mie competenze ed esperienze pregresse mi danno così la possibilità di accrescere nel mio lavoro e dimostrare con profitto le mie capacità. Vengo assunta presso il Rotary Club International di Zurigo in qualità di addetta al protocollo internazionale. La mia professionalità e competenza vengono riconosciute anche dai responsabili delle sezione di Miami (Florida) e Istanbul, dove vengo invitata ad organizzare dei seminari di protocollo e cerimoniale riscuotendo enorme successo. Viaggiare per lavoro diviene l’occasione per poter conoscere il mondo e le persone stabilendo contatti con personaggi della sfera intellettuale, politica e imprenditoriale.
Zurigo era, ed è, una città cosmopolita, affascinante e vivace che mi ha riconosciuto il profilo internazionale ormai assunto e le capacità empatiche e di comunicazione che avevo dimostrato nel mondo attraverso la mia attività presso il Rotary Club.
Un importante personaggio dell’editoria svizzera internazionale, a capo di una società con sede a Zurigo-Schaffhausen, mi propose un lavoro manageriale con la delega alla direzione dell’ufficio di Zurigo assumendo la responsabilita’ della direzione delle due testate, Phoenix e Aegis International, redatte in inglese e tedesco, e incentrate la prima sul tema dell’Ecologia e la seconda sulla Protezione civile a livello internazionale. Al mio ruolo, oltre tutte le attività di redazione, è richiesto di intervistare i personaggi di rilievo, a livello internazionale, nel settore dell’ecologia e della emergente green economy nel tentativo di comunicare in maniera funzionale ed efficace l’importanza delle innovative tecnologie di cui la Svizzera era pioniera. Nello svolgimento di questo importante compito ho modo di presenziare a tutti i maggiori convegni e congressi internazionali entrando a stretto contatto con l’elite dei settori tecnico industriali. Nonostante negli anni ’80 fosse un tabù parlare di ecologia, riesco a dialogare e ad intervistare personaggi quali il Governatore del Kashmir (India) e altre personalità politiche indiane, imprenditori del settore e non solo. Su invito del Ministero dell’Ambiente di Hong Kong partecipo alla prima fiera internazionale sull’ecologia e l’ambiente che si è svolta in Cina a Pechino.
Nel 1987 i miei precedenti studi di arte orientale e il mio profondo attaccamente all’India si materializzano nell’apertura di una galleria di arte indiana a Lugano. In breve tempo la galleria si ritaglia spazi sempre maggiori nel panorama culturale ticinese e svizzero assumendo rilevanza nazionale. La popolarità e la profonda conoscenza della cultura indiana mi permettono quindi di essere nominata consulente privata per l’arte indiana presso il Museo delle Culture di Lugano.
Negli anni ’90 mi trasferisco nuovamente a Città del Messico. I miei precedenti contatti personali e professionali mi richiamano in Messico e qui riesco ad intrecciare personalità della cultura e della Diplomazia in un turbine di eventi. Sono anni di grande esperienza professionale e mi viene offerta la gestione di una rubrica editoriale diplomatica da inserire in vari quotidiani messicani arrivando ad intervistare numerosissimi esponenti politici, personaggi dell’ambiente culturale messicano e Ambasciatori tra cui l’Ambasciatore d’Italia, d’Austria, Svizzera, Egitto, Indonesia, Irak, Kuwait, India, Francia, Grecia.
A seguito delle numerose interviste e le sempre più frequenti occasioni di condivisione, numerosi sono i viaggi organizzati dai singoli Ambasciatori con il fine di promuovere il proprio paese. Tra questi ci tengo a menzionare il viaggio organizzato dall’allora Ambasciatore dell’Irak in Messico nel 1993. Immediatamente dopo la fine della prima guerra del Golfo tra USA e Irak, ho raggiunto Baghdad al fine di realizzare un importante reportage.
Tra le incredibili testimonianze di cui sono stata personale ed unica reporter quella di un bunker falsamente attribuito dagli statunitensi a deposito di armi e nella realtà luogo tristemente utilizzato come rifugio dai bombardamenti.
Questo incredibile viaggio è organizzato con il coinvolgimento dell’Ambasciata d’Irak a Città del Messico, a Roma e quella di Amman in Giordania. Mi viene messa a disposizione una vettura privata con conducente. Viaggio, partendo da Amman, tutta la notte attraverso il deserto arrivando a Baghdad solo la mattina seguente. E’ stato un viaggio incredibile, azzarderei storico. Le autorità di Baghdad sono a disposizione per accompagnarmi a visitare i luoghi simbolo della città e lo shelter in cui trovo solo i tristi segni delle persone decedute. In un così delicato contesto ho modo di dimostrare la mia professionalità e il coraggio che mi contraddistingue dimostrando, ancora una volta, la sensibilità politica e la profonda conoscenza del protocollo internazionale che mi caratterizza. Così una volta tornata in Messico pubblico un approfondito reportage sulla mia missione in Irak. All’attività di reporter globale mi viene richiesto di affiancare la organizzazione di eventi diplomatici che abbiano grande richiamo.
La fiorente economia messicana attrae anche i più importanti personaggi dal resto dal mondo e così ho l’opportunità di intervistare persone del calibro del Maestro Luciano Pavarotti, Luciano Benetton, Gianni Versace, la famiglia Zegna, Paolo Bulgari, il sindaco di Biarritz, il Governatore di Jakarta, il Ministro degli Esteri Iracheno ed il Sultano di Jogjakarta.
La mia popolarità nel paese è tale da venirmi affidata l’organizzazione e la gestione di eventi dal respiro internazionale quali una mostra del Maestro Oliviero Toscani per conto della famiglia Benetton al Museo dell’Arte Moderna di Città del Messico, il concerto di beneficienza per i bambini della Bosnia voluto dal Maestro Luciano Pavarotti, un sfilata di moda dei più influenti brand del made in Italy su input della Camera di Commercio Italiana di Città del Messico tenutasi nell’antico Convento di San Ildefonso.
Dopo gli splendidi anni messicani mi trasferisco nuovamente in Italia ma questa volta a Roma. L’Ambasciatore dell’Indonesia in Messico, di concerto con la rappresentanza diplomatica presso la Santa Sede, mi richiede di realizzare una mostra fotografica sul viaggio apostolico in Indonesia di S.S. Papa Giovanni Paolo II.
In continuità con l’attività svolta per le Ambasciate Indonesiane in Italia (Presso il Governo Italiano e la Santa Sede), ricevo l’incarico di referente e direttrice delle relazioni con la stampa portoghese nel tentativo di mediare, e quindi giungere alla soluzione dell’annosa questione della cessione dei territori indonesiani dell’isola di Timor, fino ad allora rimasti protettorato portoghese.
A seguito dello straordinario lavoro di mediazione e attratta dalle crescenti disponibilità che l’Indonesia mi avrebbe potuto offrire, visito il paese. Al mio rientro l’allora Ambasciatore dell’Indonesia mi invita, e convince, a trasferirmi a Jakarta dove avrei continuato a tessere le mie personali attività di organizzatrice e mediatrice nelle relazioni diplomatiche ontinuando ad intervistare personaggi del Governo locale quali il Governatore di Jakarta e altre personalità.
A Jakarta, in Indonesia, mi viene affidato il compito di organizzare e promuovere il meglio del Made in Italy, dall’Alta Moda al design, attraverso eventi e manifestazioni ad hoc. Le consulenze sono principalmente svolte con il supporto dell’ICE – Istituto di Commercio Estero. Dall’alto della mia decennale esperienza e successo organizzo classi di cerimoniale e protocollo presso un Istituto privato indonesiano con il supporto e le referenze del Governatore di Jakarta.
Per motivi familiari sono costretta, nel 2008, a rientrare in Italia a Roma. Pochi mesi dopo il rientro mi viene affidata la direzione e avviamento della Camera di Commercio per il Sud Est Asiatico di Roma, braccio operativo della già attiva Camera di Milano. L’incarico di General Manager richiede un enorme sforzo che culmina con l’organizzazione di attività culturali e la firma di numerose partnership commerciali fra l’Italia e i paesi del Sud Est Asiatico.
Successivamente alla direzione della Camera di Commercio decido di focalizzarmi sulle consulenze nell’organizzazione di eventi internazionali. Tra quelle di maggior successo le mostre di progettazione architettonica dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia che vengono programmate in Indonesia, Messico, Costa Rica e Azerbaigian, e reciprocamente a Roma, con la collaborazione degli ordini omologhi dei rispettivi paesi.